Un bel meeting, dopo due anni difficili, che ha permesso alle persone che ruotano attorno ai parchi avventura, gestori e produttori, di incontrarsi finalmente in presenza. Nella bella struttura di Cologno al Serio 18 espositori – provenienti da Italia, Francia, Germania, Svizzera e Svezia – e 70 gestori si sono incontrati per due giorni intensi, riempiti da tempo per visitare gli stand, workshop su temi professionali e buon cibo.

L’esposizione

Tanti i marchi presenti: C.A.M.P., Climbing Technology, Eco certificazioni, Ecoavventure con i marchi Clic-iT, #Headrush ed Escape Games L’Apéro, Diagoline con i marchi Parcoavventura.it, Bungee.it, Up2Tree e GTB, Ferriere Cima, FormUp, Kanopeo, KONG, KristallTurm, Moroder Alpine con #Edelridl, #Neveplast, #Petzl, Phloema, Sunwood e Zipline Europe. Quasi 300 mq di esposizione, che hanno permesso ai visitatori di acquisire informazioni sulle novità – anche grazie ai momenti di presentazione dei prodotti a disposizione degli espositori nella sala riunioni – e toccare con mano DPI come imbraghi, caschi, longe e sistemi di linee di vita continua, moschettoni intelligenti e gestione delle partenze delle zip line. Presenti al meeting anche fornitori di legno impregnato, soggetti che si occupano di certificazione e ispezione secondo la norma europea, produttori di percorsi acrobatici in artificiale, bici elettriche, piste artificiali da sci o gommoni, Escape room portatili e tanto altro.

I workshop

Molto interessanti anche i workshop che si sono volti nel corso del meeting: il primo sul tema “Selezionare e poi fidelizzare il personale: questione cruciale per le aziende del settore”. L’evento è stato introdotto da Michelangelo Belletti, presidente di Vedogiovane, che ha lanciato alcuni stimoli sul lavoro giovanile, le nuove caratteristiche dei contesti lavorativi più apprezzati e il cambio di prospettiva di molti di loro rispetto a lavori poco qualificanti, brevi e ripetitivi che non contribuiscono ad accrescere competenze. Tra le strategie l’esperto ha suggerito quella di collegare l’attività nei parchi avventura a obiettivi alti e condivisi, quali il valore del parco nell’educazione alle attività outdoor, l’attività di educazione ambientale, lo scarso impatto del parco rispetto al tema della carenza di energia e produzione di rifiuti, l’aspetto di socializzazione e superamento delle proprie paure.

Alberto Mattiauda ha poi ampiamente commentato il questionario sugli aspetti lavorativi nei parchi avventura, al quale hanno risposto 25 soggetti che gestiscono oltre 30 parchi avventura e zip line estreme. Tanti gli elementi rilevati dal sondaggio, dalla tipologia di organizzazione, nella quale prevalgono i soggetti imprenditoriali, al numero di percorsi, il numero di dipendenti fissi e stagionali ecc. Una fotografia di come i parchi avventura reclutano e contrattualizzano i collaboratori, dei settori di provenienza e della parità di genere che sarà molto utile per la negoziazione di un contratto di lavoro per il settore. Si tratta di un obiettivo ambizioso ma da tempo si riflette su questo punto in associazione e, dopo le difficoltà legate ai due anni di pandemia, è possibile riaffrontare il tema.

E’ seguito l’intervento di Franco Di Carlo, che ha presentato una ricerca sul tema “Sicurezza e certificazioni dei Parchi Avventura in Italia. Dati su sinistri e certificazioni a confronto”. Molto interessanti le statistiche commentate, che espongono una situazione nella quale la certificazione secondo la norma EN15567-1 è diffusa, tuttavia non sempre alla certificazione sono seguite le ispezioni annuali che ne confermano la validità. Anche alcuni dati sui sinistri sono più che confortanti e presentano un settore nel quale la disattenzione del pubblico è la principale causa di incidente. In questo settore sono presenti più soggetti certificatori e la cultura della sicurezza, unita alle responsabilità a carico dei gestori, fanno auspicare che la norma europea trovi ancora più ampia diffusione e applicazione. La certificazione ha le potenzialità per costituire una sorta di bollino di qualità per la sicurezza dei lavoratori e dei visitatori, e l’associazione non può che non indicare la certificazione come punto di riferimento per il settore.

Infine l’intervento di Matteo Sanguineti, che ha affrontato il tema della “Formazione: presentazione del nuovo protocollo istruttori e istruttori-soccorritori e dei criteri di qualifica per enti formatori” ha suscitato molto interesse. Dopo una lunga esperienza nell’applicazione del protocollo formativo elaborato dall’associazione, è tempo di fare alcune considerazioni sui contenuti e tempi della formazione degli addetti dei parchi avventura. Tante le idee in campo, finalizzate a specializzare sempre più la formazione iniziale degli addetti, affrontando temi relativi alla sicurezza personale e degli utenti, nella direzione di una formazione iniziale trasmetta competenze attraverso il corso, ulteriormente rafforzate attraverso una formazione continua e tutoraggio sulla base del learning by doing supervisionato. Il lavoro già effettuato dall’associazione sarà oggetto di definizione nei prossimi mesi, e porterà a condividere un nuovo protocollo formativo, che sarà più mirato ed efficace rispetto a quello elaborato anni fa.

Nel corso del meeting Parchi Avventura Italiani ha rinnovato le cariche associative. Questa la composizione del nuovo Consiglio Direttivo:

Matteo Sanguineti (presidente) e i consiglieri Michele Tricase, Alberto Mattiauda, Giovanni Coli e Nicola Manzoni.